Senato della Repubblica 14 SETTEMBRE 2017 6990 XVII Legislatura RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI FASCICOLO 178 MANCONI. - Ai Ministri dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della giustizia e della difesa. Premesso che: nei giorni scorsi gli organi di informazione hanno riferito dell'attività di indagine della procura di Milano riguardante la società "Area" di Vizzola Ticino (Varese), azienda che svolge incarichi per oltre 100 uffici giudiziari con un fatturato di circa 20 milioni di euro, ordinando il sequestro di oltre 7 milioni e mezzo di euro sui conti della società; tale indagine, condotta inizialmente dalla procura di Busto Arsizio e passata a Milano nel 2012, è riconducibile all'attività della società svolta negli anni 2010-2011, attività che avrebbe portato ad esportare un sistema informatico di intercettazioni; il materiale sarebbe stato fornito ad un'azienda di telecomunicazioni siriana dietro alla quale si celavano i servizi segreti di quel Paese; per tali forniture, cosiddette duali, vale a dire con una valenza civile e militare, la normativa europea e italiana impone una speciale autorizzazione del Ministero dello sviluppo economico; nel caso in questione, l'autorizzazione, inizialmente nemmeno richiesta, in un secondo tempo sarebbe stata aggirata con dichiarazioni non veritiere; l'uso del sistema esportato illegalmente in Siria, dove la guerra civile ha causato oltre 270.000 vittime, avrebbe consentito di intercettare telefonate e traffico internet degli oppositori del regime; l'inchiesta si intreccia con un'altra attività di accertamento concernente la società lombarda, quest'ultima condotta dalla procura di Trieste e riferita ad un'indagine portata avanti dalla Guardia di finanza. La stessa Guardia di finanza, nel tentativo di chiarire le caratteristiche del software con il quale la società gestisce dalla sede centrale la teleassistenza nel caso di guasti, il 15 dicembre 2015 avrebbe trovato sulla postazione di lavoro di un'impiegata dell'help desk migliaia di intercettazioni di 14 procure italiane, dati che per legge avrebbero dovuto risiedere solo sui server di quelle procure, si chiede di sapere: se i fatti siano veri e se i Ministri in indirizzo ne siano a conoscenza; quali misure siano state adottate, al di là delle inchieste in corso, per fare luce su tutti gli aspetti ancora da chiarire della vicenda; Senato della Repubblica 14 SETTEMBRE 2017 6991 XVII Legislatura RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI FASCICOLO 178 quali provvedimenti intendano adottare per evitare che aziende italiane aggirino i divieti di esportare materiale che può favorire l'attività di controllo e di intelligence di regimi illiberali; in che modo operino per impedire l'esportazione di sistemi di informazione che possano mettere a rischio l'operato degli organi dello Stato, nel caso di specie le procure della Repubblica, e costituire pertanto una minaccia per la sicurezza nazionale. (4-06740) (13 dicembre 2016) RISPOSTA. - Sulla base della documentazione agli atti, si evidenzia quanto segue. Nel 2010, la società Area SpA di Vizzola Ticino (Varese) si aggiudicava una gara internazionale (bandita nell'ottobre 2008, con un'ampia partecipazione di concorrenti occidentali) indetta dalle autorità di Damasco per la fornitura di prodotti e tecnologie concernenti la "installazione di un sistema di monitoraggio per la PDN, internet e telefonia di terza generazione nella Repubblica Araba Siriana" per la società Syrian Telecommunications Establishment (Syrian Telecom). Si specifica a riguardo che "il sistema PDN" è un apparato di trasmissione di dati tra punti remoti a larga distanza operato dalle società telefoniche. Si vuole evidenziare che: a) la commessa e il cui valore da contratto era pari a 13.446.482 euro, riguardava in massima parte beni che in quel periodo erano di libera esportazione, poiché il legislatore europeo ha sottoposto a controllo governativo i "software di intrusione" (dual use) solo a partire dal 31 dicembre 2014 attraverso l'adozione del regolamento delegato (UE) della Commissione del 22 ottobre 2014; b) peraltro AREA SpA, in data 13 dicembre 2010, richiedeva comunque a questo Ministero un'autorizzazione all'esportazione in base alle norme dual use per alcuni beni costituenti una piccola parte(in particolare la parte hardware) della commessa pari a 1.079.927 euro (circa l'8 per cento del valore totale); c) l'istanza era sottoposta (come da procedura prevista dall'art. 11 del decreto legislativo n. 96 del 2003) al parere del Comitato consultivo interministeriale, composto dai rappresentanti del Ministero degli affari esteri, dell'economia, della difesa, dell'interno, dell'istruzione, della salute, dell'A- Senato della Repubblica 14 SETTEMBRE 2017 6992 XVII Legislatura RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI FASCICOLO 178 genzia delle dogane e dello sviluppo economico, il quale, nella seduta svoltasi il 2 febbraio 2011, esprimeva il proprio parere favorevole. Successivamente a tale valutazione obbligatoria, il 4 febbraio 2011, il Mini izzazione specifica individuale n. PCI/2011/20144, ex art. 3 del Regolamento (CE) n. 428/2009 e art.4 del decreto legislativo n. 96 del 2003; d) sulla base di detta autorizzazione, Area SpA, in data 8 febbraio 2011, dava seguito alla esportazione in Siria della parte hardware della fornitura relativa alla commessa. Così come stabilito dalla procedura per il rilascio dell'autorizzazione per i beni duali, il 17 maggio 2011 veniva inviata una dichiarazione di presa in carico della merce con cui la stessa Area SpA forniva prova dell'avvenuta consegna al reale utilizzatore finale (Syrian Telecom); e) successivamente, preso atto della rivolta politica iniziata nella primavera del 2011 e sfociata in Siria in una vera e propria guerra civile tra forze governative e ribelli alla fine del mese di ottobre 2011, il Ministero dello sviluppo economico, anche su attivazione del Ministero degli affari esteri, in data 9 novembre 2011 procedeva alla revoca dell'autorizzazione anzidetta (n. PCI/2011/20144) rilasciata il 4 febbraio 2011, informandone l'impresa; f) contestualmente, con procedura separata, questo Ministero, in (CE) n. 428/2009 (cioè per motivi di sicurezza pubblica e rispetto dei diritti dell'uomo) attivava una procedura di catch-all nei confronti della società Area SpA, in modo da poter assoggettare a controllo autorizzatorio anche tutti gli altri beni della fornitura non sottoposti ad autorizzazione, e quindi ancora, di libera esportazione; g) in tal modo il Governo sottoponeva l'intera commessa di Area SpA sotto il proprio controllo, vista anche la possibile esecuzione continuata della fornitura (ad esempio attraverso l'assistenza e la manutenzione del sistema) successivamente al mero momento esportativo. Ciò ha anticipato le misure restrittive nei confronti della Siria che l'Unione europea ha adottato successivamente col Regolamento (UE) n. 36/2012 del 18 gennaio 2012 e che prevedevano espressamente, tra l'altro, il divieto di esportazione dall'Unione europea in Siria di apparecchiature destinate ad essere usate dal regime siriano per il controllo delle telecomunicazioni; h) in seguito la società Area SpA proponeva ricorso al TAR avverso la revoca dell'autorizzazione: in esito a tale ricorso il Tribunale ha però negato la richiesta di sospensione; subito dopo Area SpA ha restituito la licenza originale di esportazione ormai revocata dal Ministero; Senato della Repubblica 14 SETTEMBRE 2017 6993 XVII Legislatura RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI FASCICOLO 178 i) per quanto concerne le iniziative che il Governo ha intrapreso nella materia, è in corso di ultimazione la predisposizione del decreto legislativo di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni dell'Unione europea e agli accordi internazionali in materia di prodotti e di tecnologie a duplice uso. Detta disciplina, la cui entrata in vigore è prevista entro l'anno, andrà quindi a dettare una nuova regolamentazione, inerente al controllo delle esportazioni, del trasferimento, dell'intermediazioni e del transito di prodotti a duplice uso, grazie alla quale potranno essere esercitate le opportune azioni a tutela di tutti gli interessi coinvolti. Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico SCALFAROTTO (4 agosto 2017) __________ MANCONI. - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: il 20 giugno 2017, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, Amnesty international ha organizzato una manifestazione "flash mob " a piazza della Rotonda, nei pressi del Pantheon a Roma; all'iniziativa hanno preso parte diverse associazioni, rappresentanze e altre realtà, che nel nostro Paese si occupano del tema delle migrazioni; al termine della performance, è intervenuto il portavoce di Amnesty international Italia, Riccardo Noury, il quale, poco dopo, ha passato la parola, presentandolo, al dottor Gianluca Di Candia, praticante avvocato abilitato iscritto all'ordine degli avvocati di Roma, attivista di "Resistenza meticcia", rete di sportelli legali e scuole di italiano per migranti; nel suo intervento, il dottor Di Candia ha preso posizione contro i decreti-legge n. 13 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 46 del 2017) e n. 14 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 48 del 2017) del 2017, a firma dei ministri Orlando e Minniti e recentemente convertiti in leggi della Repubblica, criticandone i contenuti e l'applicazione da parte dell'amministrazione capitolina; subito dopo il suo intervento, Di Candia è stato avvicinato e fermato da due agenti della Polizia di Stato che gli hanno chiesto di mostrare i documenti per farsi identificare, malgrado fosse già stato pubblicamente presentato, anche nella qualità di operatore del diritto;